AMMINISTRATIVO
La normativa sulle attività commerciali e artigianali nel centro storico di Roma
Con l’obiettivo di assicurare una tutela ad ampio raggio nel centro storico di Roma, ormai da vari decenni l’Assemblea Capitolina delibera con una certa periodicità il “Regolamento per l’esercizio delle attività commerciali e artigianali nel territorio della Città Storica”.
L’ultimo Regolamento è stato approvato lo scorso 30 maggio 2023 e divenuto esecutivo il 17 giugno 2023. L’impianto normativo, riproposto da decenni nelle sue caratteristiche fondamentali, subisce modifiche e novità a ogni nuova approvazione.
Una conoscenza approfondita dell’argomento permette di individuare opportunità interessanti e stimolanti, evitando di trovarsi impreparati e di perdere ingenti investimenti.
Attività tutelate
In pratica, nel territorio del centro storico è difficile aprire liberamente attività commerciali e artigianali al di fuori di quelle c.d. tutelate.
Qualora in un locale non venga più esercitata una delle attività tutelate, non è infatti possibile avviare una attività diversa.
Tale vincolo, però, in taluni casi non sorge ovvero, se esistente, può decadere; per esserne sicuri è necessario verificare per quanti anni è stata esercitata ovvero da quando è cessata l’attività tutelata.
Con riguardo all’oggetto dell’attività tutelata, non sorgono dubbi per le attività espressamente vietate (per esempio commercio all’ingrosso, sexy shop, sale da giochi, impianti di autolavaggio, lavanderie self service, c.d. compro oro, friggitorie). Le attività permesse, tuttavia, hanno spesso confini meno chiari.
Tra le attività tutelate rientrano, tra le altre, gallerie d’arte, gioiellerie, librerie, antiquari, cartolerie, vendita di piante e fiori, vendita di tessuti, parafarmacie, profumerie, vendita di prodotti di alta moda o di prêt-à-porter, vendita di giocattoli.
E’ comunque fondamentale conoscere e comprendere appieno la normativa.
Nel caso dei giocattoli, per esempio, l’accento è su “marchi a diffusione nazionale e internazionale”.
Nel caso delle cartolerie, invece, si parla di vendita “esclusiva” di articoli di cancelleria e di libri, quindi bisogna prestare attenzione ai prodotti che si sceglie di mettere in vendita.
Una attività tutelata, in ogni caso, non può essere svolta congiuntamente ad altra attività non tutelata.
È prevista una eccezione “di lusso” per le gallerie d’arte e le librerie, dove potrebbe essere consentito somministrare alimenti e bevande, ma tale argomento sarà trattato più compiutamente in un altro articolo.
Laboratori alimentari ed esercizi di vendita di prodotti alimentari
Sono considerate attività tutelate anche i laboratori alimentari e le attività di vendita di prodotti del settore alimentare.
Ebbene, i titolari di tali attività potrebbero attivare il consumo sul posto dei prodotti in vendita e dei prodotti di propria produzione.
Bisogna però rispettare determinati parametri, come per esempio il fatto che il locale abbia una superficie minima (di 80 mq o di 100 mq a seconda dei casi), che la superficie interna calpestabile da destinare al consumo sul posto non sia superiore al 25% della superficie totale dell’esercizio o che tale attività non abbia caratteristiche prevalenti rispetto all’attività principale.
Come evidente risulta fondamentale studiare in anticipo le caratteristiche e le modalità della consumazione sul posto, per evitare che l’attività venga considerata una somministrazione e venga sanzionata con la sospensione o con la chiusura, oltre che con pesanti sanzioni economiche.
Non deve essere previsto, per esempio, un servizio assistito ai clienti, nemmeno tramite menù. Ma si possono utilizzare tavoli o piani d’appoggio con alcune sedute.
Un’attenta analisi, sia della normativa sia delle motivazioni delle sentenze emesse sull’argomento dal tribunale amministrativo, permette di individuare la scelta più giusta.
Per tali attività, comunque, è stata prevista una disciplina transitoria che vieta l’apertura di laboratori alimentari fino alla fine del 2023 e la vendita di prodotti alimentari ancora per 3 anni. E’ essenziale, quindi, da una parte, monitorare le possibili revisioni introdotte dagli organi capitolini e, dall’altra, studiare una soluzione tra le varie percorribili.
In conclusione
Si tratta, insomma, di un argomento complesso ma che lascia spazio per nuove iniziative nel centro storico di Roma.
Il nostro studio è in grado di approfondire insieme a voi un piano di fattibilità concreto e attendibile. Chiedi una consulenza legale specifica in ambito amministrativo – commerciale. Insieme troveremo un ventaglio di percorsi e soluzioni.
Avvocato Emanuela Silvestrini
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